Durante il regno di Ruggero II di Altavilla (1130 – 1154) operò nella corte di Palermo un famoso geografo arabo Abm abd Allah Muhammad ìb Idris, detto Edrisi. Su incarico del re studiò e descrisse il territorio siciliano. Il suo lavoro è descritto in una monumentale opera chiamata in arabo “Kitab al malik Ruggero” (il libro di Ruggero), da noi conosciuta come “geografia di Edrisi”.
L’Accademia dei Lincei si occupò di tale opera. Nella seduta del 17 dicembre del 1876 fu letta la pagina 33 della traduzione del testo arabo pubblicata nella versione di M.Amari e C.Schiaparelli “:… dalla citta di Catania al castello di Lentini (contasi) una Giornata di cammino. Lentini è Forte Rocca; frequente di mercati al par che una città, e discosta sei miglia dal mare di “Ar Rukn”. Giace sulla sponda del fiume che da lei prende il nome, dal quale risalgono (dal mare di “Ar Rukn”) le navi belle e cariche e approdano dinanzi questo paese, dalle parti di levante. Esso ha da ponente un vastissimo territorio, i cui confini si stendono molto lungi nella pianura. Il fiume abbonda di varie sorte di buonissimo pesce, che simile non si trova in altri paesi; e da Lentini lo si esporta per ogni luogo dei dintorni.“
In questa descrizione di Lentini Edrisi fa un primo cenno al mare di “Ar Rukn”. Letteralmente il termine significa “cantone – angolo “che altro non è che il corrispettivo Siciliano di “Agnuni”.
Edrisi è ancora più preciso: “ARukn dista 6 miglia da Wadi Zaydun (torrente Porcaria di Brucoli). Dista 3 miglia dal fiume di Lentini.”